Orizzonti

Quando tu apri la tua vita a Dio, allora non puoi più avere porte chiuse. Tu la vela, Dio il vento.

E’ il Dio che ama gli esodi, il levare delle tende, il partire all’alba, e ogni passo del mio pellegrinare sulla terra.

Maria si alza e si mette in viaggio, in fretta  (l’amore ha sempre fretta) come tanti uomini di Dio prima di lei, incalzati dal futuro. La vedo partire e mi dico: l’uomo è un essere che nasce; non un “essere mortale” ma un “essere natale” e la sua vita va, “di inizio in inizio, verso cominciamenti sempre nuovi” ( Gregorio di Nissa).

Passava Maria sui monti di Giuda, come una nave dalla stiva carica di cielo. Il cielo crea sentieri quaggiù, sospinge in avanti e in alto. In quel viaggio compiuto in fretta Maria intesse nel suo grembo la carne del Verbo. Lei va, portando il verbo. Portare il Verbo è la missione di ogni battezzato, portare Colui che ti porta, essere in cammino portando il Verbo verso l’intera umanità, portarlo come la madre porta il bambino dentro il suo grembo.

“O uomo prendi coscienza di ciò che sei… considera la tua dignità regale: tu porti Dio in te (Gregorio di Nissa). Allora io capisco che il mio domani è come un’opera composta e suonata a 4 mani, ne nostre e quelle di Dio. Che la vita dei credenti non è eseguire degli ordini, come operai sotto un padrone, ma creare e comporre qualcosa di nuovo ed irripetibile, come artisti sotto l’azione dello Spirito.

I cristiani non sono esecutori di ordini, ma inventori di strade, di sentieri nel sole, che ci portino gli uni verso gli altri e insieme verso Dio. (da: Maria casa di Dio  di Ermes Ronchi)